La macchina per cucire «è una delle poche cose utili che sia mai stata inventata» riconobbe il Mhatma Ghandi.
Questo è un breve riassunto della storia della macchina da cucire, sicuramente non esaustivo ma speriamo abbastanza interessante per conoscere questa invenzione che ha rivoluzionato il modo di cucire dal 1800.
Il primo brevetto nel luglio del 1755 relativo a qualcosa di assimilabile ad una macchina da cucire si deve guarda caso al tedesco ‘Karl Friedrich Wiesenthal‘, il quale con un ago a doppia punta con cruna centrale, sperimentò un sistema di cucitura appena più avanzato del cucito a mano.
Cambiando completamente approccio nel 1790 l’inglese Thomas Saint mise a punto un prototipo conservato al Vittoria and Albert Museum di Londra che eseguiva però solo una cucitura con il punto catenella.
In Inghilterra e Germania si costruiscono oggetti per il cucito, non macchine per cucire come noi le intendiamo, ma la primogenitura dell’Europa è fuori discussione comprese diverse soluzioni ancora oggi presenti nelle macchine da cucito attuali.
A conferma di ciò e siamo arrivati circa nel 1810, un sarto viennese mise fine al duopolio anglo-tedesco e nel 1814 Joseph Madersperger fu insignito di un’onoreficienza dall’imperatore austriaco per questa invenzione, fortunatamente l’unico esemplare di questa macchina è conservato presso il ‘Technishes Museum’ di Vienna.
La prima macchina per cucire che abbia avuto un impiego pratico è stata inventata da Barthélemy Thimonnier, un sarto francese, nel 1829.
La sua macchina (in legno) cuciva un punto catenella come il modello di Saint, e nel 1830, stipulò un contratto con Auguste Ferrand, un ingegnere minerario, che fece i disegni necessari e presentò la domanda di brevetto.
Il brevetto per la sua macchina fu approvato nel luglio 1830, e nello stesso anno, avviò la prima società per la produzione di abbigliamento con 80 macchine per cucire al mondo.
Lo stabilimento fu dato alle fiamme dai lavoratori del settore timorosi di perdere il lavoro. Fortunatamente un esemplare della macchina è esposta al ‘London Science Museum’.
La prima macchina da cucire a punto annodato è stata inventata da Walter Hunt nel 1832 ma ben presto perse interesse per la sua invenzione e non si preoccupò di brevettarla.
La prima macchina che si avvantaggiò di tutte le invenzioni del precedente mezzo secolo di innovazione nella moderna macchina per cucire, è il dispositivo ideato dall’inventore inglese John Fisher nel 1844, costruito da Isaac Merritt Singer e Elias Howe negli anni successivi.
Tuttavia, a causa di un pasticcio fatto nel depositare l’invenzione di Fisher presso l’Ufficio Brevetti, lo stesso non ha ricevuto il giusto riconoscimento per la moderna macchina da cucire nelle dispute legali tra i due americani.
Sulla base di tutte queste esperienze piccole aziende costruivano in serie tali macchine, ma è nel 1851 che un nome già citato e riconosciuto come il pioniere delle macchine per cucire, Isaac Merrit Singer, nato a Pittstown nello stato di New York, figlio di un panettiere emigrato dalla Germania (e rieccoci in Europa) con il pallino per la meccanica, progettò la prima macchina da cucire con braccio parallelo al piano di lavoro, con un sistema a molla che teneva il tessuto fermo sotto l’ago durante il lavoro, non ti suona come qualcosa che conosciamo bene ancora oggi?
Il prosieguo di questa invenzione fu la macchina a pedale che molti hanno ben presente e dopo circa 30 anni Singer, inizia la commercializzazione del primo modello con motore elettrico.
Contemporaneamente in Europa Michael Pfaff abbandonò la produzione di strumenti a fiato e si dedicò alla produzione, su suo brevetto, di macchine per cucire. Dobbiamo aspettare il 1890 per trovare in Germania la prima macchina per cucire con navetta oscillante, di cui potete vedere un esemplare molto ben conservato all’incirca dei primi del ‘900, questa macchina ebbe un grande successo.
Vari perfezionamenti e brevetti nel mondo portarono a diverse soluzioni costruttive, dividendo anche nelle scelte le varie aziende che producevano macchine per cucire.
Nel 1975 la Singer produce la prima macchina da cucire elettronica al mondo (Athena 2000 in Italia chiamata Futura 2000) e le innovazioni non mancano ma tutte nel solco dei primi pionieri.
Macchine per cucire italiane
In Italia la prima industria a produrre una macchina per cucire fu la Filotecnica Salmoiraghi nel 1877. Questo marchio si è distinto fino alla chiusura della produzione di macchine per il cucito, per la qualità estrema dei prodotti e per i numerosi ritrovati adottati nella costruzione dei vari modelli.
A titolo di esempio fu la prima che introdusse l’asolatore automatico in una macchina per cucire.
Il marchio italiano più conosciuto e tuttora attivo nel settore del cucito è senza dubbio Necchi. Vittorio Necchi alla richiesta della moglie di una macchina per cucire invece di acquistarla pensò bene di fabbricare una macchina per uso domestico utilizzando la ghisa prodotta nelle fonderie di famiglia.
Inizia così l’avventura nel mondo del cucito con il 1° modello chiamato “BD” e poi con la mitica “BU” una zig-zag del 1939 in grado di eseguire ricami, la storica “BF” e nel 1950 la “Supernova” macchina ancora oggi all’avanguardia per molti ritrovati.
Nel 1956 la “Mirella” oltre a vari premi entrò nel MOMA di New York come massimo riconoscimento del suo design. Sempre a Pavia nacque la Vigorelli e a Milano la Borletti ‘punti perfetti’.
Naturalmente non pretendiamo che questo articolo sia la ‘storia’ definitiva dell’invenzione della macchina per cucire, non è il ns intento e non sarebbe possibile, prendilo come spunto per maggiori approfondimenti.
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