Cominciamo col dire che come macchine per cucire fanno veramente una buona impressione anche solo a guardarle. Da un piccolo test fatto in negozio, facendole solo vedere senza provare, su 10 clienti la caratteristica che 9 hanno evidenziato come di maggiore impatto è stata la sensazione di “robustezza”. Per testare le macchine abbiamo provato a cucire una trapunta utilizzando dei tessuti particolarmente spessi a cui sono stati aggiunti l’imbottitura e un fondo dello stesso materiale della parte superiore per avere un double-face, è venuto fuori uno spessore ‘particolarmente’ doppio che si faceva difficoltà a farlo entrare sotto il piedino, ma con l’alzata “extra” fino a 12 mm della DX anche questo è stato possibile. Cucito alla perfezione e senza il minimo sforzo con un’impuntura da fare invidia alle macchine industriali!
Per controprova abbiamo provato a fare lo stesso con una macchina di fascia equivalente di altro marchio e dopo aver penato per inserire il lavoro sotto il piedino il risultato è stato tutt’altro che soddisfacente: punti lenti che non chiudevano neanche aumentando la tensione del filo e anche qualche punto saltato (problema dovuto sicuramente allo spessore che però con le Juki DX non abbiamo avuto). Una caratteristica che ci ha facilitato ancor di più le cose è stato il tasto ‘Piedino fluttuante’ che nel caso specifico della trapuntatura evita di schiacciare troppo i vari strati e permette di lasciare il tessuto senza grinze con impunture perfette. Tra le cose che maggiormente ci hanno entusiasmato, parlando non da profani, è stata la possibilità di trasformare la macchina in una punto dritto professionale solo spostando una levetta.
Sebbene, specialmente in passato, alcuni modelli anche artigianali prevedevano una placca ago con foro unico per cuciture di precisione su materiali difficili, il solo fatto che bisognava svitare le viti e cambiare la placca faceva si che anche sarte professioniste rinunciassero a questa che secondo noi è una cosa indispensabile per un cucito professionale o di alta qualità.
Con le macchine da cucire Juki della serie DX devi solo spostare una linguetta e il gioco è fatto, in un attimo trasformi la tua macchina da standard a professionale. E non devi aver paura di fare danni cambiando punto con la placca a foro unico inserita: un sensore eviterà la selezione di punti che non siano la cucitura diritta.
Anche il touch-panel ci ha ben impressionato, preciso, immediato e di facile comprensione anche per chi non ha mai usato una macchina per cucire. Anche le asole sono state oggetto di un test di qualità superato brillantemente. Potrai scegliere quella più adatta al materiale e al tipo di abito tra 16 tipi diversi, giusto per citarne alcune a occhiello, per maglieria, decorativa e anche 2 occhielli circolari. Si nota subito che il background industriale Juki è stato trasportato su queste macchine per risultati ottimali in qualsiasi situazione compresa la larghezza interna dell’asola (dove si taglia il tessuto) che è regolabile in modo da avere le travette più vicine o più distanziate tra di loro. Altra novità riguarda la possibilità di impostare in tipo di fermatura o affrancatura del punto, se invertito o annodato. Con il punto invertito la macchina fa la classica retromarcia cucendo vari punti all’indietro con il punto annodato invece cuce qualche punto da fermo bloccando la cucitura e se impostato taglia i fili automaticamente. Molto comodo anche il tasto ago giù/su che se mantenuto premuto consente di cucire molto lentamente nel caso di cuciture da eseguire con la massima accortezza come angoli ecc. Anche la velocità di inizio e retromarcia è impostabile a piacere tra veloce, normale e lenta. Lo speciale pedale della macchina è programmabile per consentire con una pressione sulla parte posteriore di attivare: il rasafilo, alzare il piedino, annodare il filo, fare un singolo punto; ognuno può scegliere la funzione che desidera e impostarla per la massima comodità di cucito. Sempre rimanendo in tema di comodità che dire dell’alza-piedino a ginocchiera? Mani libere per guidare il tessuto o cambiare altre impostazioni a piacimento. Facciamo un cenno veloce ad uno dei pochi sistema di infila-ago che secondo noi possa giustamente essere chiamato ‘automatico’, all’ormai famoso trasporto rettangolare Juki di derivazione industriale, all’avvolgimento della bobina tramite un motore indipendente e all’inserimento della stessa veloce e senza bisogno di pescare il filo con l’ago. Se lo ritieni comodo puoi impostare la Dx in modo che dopo il taglio del filo il piedino si alzi automaticamente per velocizzare ancora di più il lavoro. Come vedi c’è tutto in queste macchine Juki per facilitare la quilter e l’appassionata di patchwork sia principiate che più esperta e anche chi vuole un prodotto per un cucito al top per qualità nei risultati.
C’è una cosa che purtroppo non ci è possibile descrivere come vorremmo: il suono delle macchine per cucire Juki HZL-DX5 e DX7. Quello che un orecchio allenato a sentire centinaia di macchine diverse percepisce è un fruscio durante il cucito che trasmette una sensazione di rotondità, una perfezione di funzionamento che difficilmente ci è capitato con altri prodotti. Se avete potuto provare queste fantastiche macchine per cucire e volete far conoscere le vs impressioni saremo ben lieti di condividerle.