L’inizio di ogni anno è zeppo di buoni propositi, ma il 2021 è sicuramente un anno che ci invita ad avere più consapevolezza delle nostre azioni e delle conseguenze che possono avere a lungo termine. Se sei un’appassionata del bello e dello stile, che ne dici di approcciarti alla moda sostenibile, e coltivare il tuo interesse in un’ottica più etica ma sempre stilosa, abbracciando la filosofia dello slow fashion?
Abbracciare lo stile della moda etica e sostenibile è più semplice e interessante di quanto tu possa immaginare, soprattutto se hai dalla tua parte una fedele alleata: la macchina da cucire.
Affidati alla cara macchina da cucire e inizia a dare nuova vita ai tuoi vestiti!
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Il tuo armadio può riservare più sorprese di quanto credi! Rovistando bene scoprirai di avere capi di cui non ricordavi l’esistenza che ti appariranno nuovi! Se invece trovi che ormai siano passati di moda, personalizzali e dai loro una nuova vita con la tua fidata amica: la macchina da cucire. Aggiungi un dettaglio al pullover, dai al tuo jeans a zampa d’elefante una nuova linea, o addirittura, converti il capo d’abbigliamento dandogli un altro uso e crea qualcosa di completamente diverso con l’upcycling. Oppure inizia da zero e crea dei vestiti fatti a mano che rispecchino a pieno il tuo gusto.
Ma facciamo un po’ di chiarezza su cosa vuol dire aderire alla filosofia dello slow fashion.
Slow fashion, la nuova “moda lenta” che piace ai brand
Lo slow fashion è un concetto che letteralmente si traduce in “moda lenta” e si contrappone al “fast fashion”, quella tendenza che tende a creare diverse collezioni in tempi molto brevi e a costi bassi. Una produzione così massiccia, a costi ridottissimi, si traduce nello sfruttamento della manodopera che solitamente è delocalizzata in quei paesi dove il diritto al lavoro è poco tutelato, e lo sfruttamento è una piaga sociale alla quale per troppo tempo si è voltato le spalle. Fino al 24 aprile 2013, quando il Bangladesh è stato il teatro di una tragedia che ha scosso le coscienze di molti marchi leader del fast fashion, e non solo. Parliamo del Rana Plaza, l’edificio di otto piani che ospitava appartamenti, negozi e laboratori tessili. Giorni prima della tragedia, erano state segnalate delle crepe per le quali furono chiuse alcune attività, tranne quelle tessili, e proprio gli operai rimasti a lavorare in questi laboratori rimasero vittima del crollo.
Oltre a questa tragedia annunciata, le altre conseguenze negative del fast fashion riguardano gli scarti prodotti dalle lavorazioni tessili che finiscono nelle acque reflue o nei fiumi, le cui acque vengono utilizzate dalle persone per le esigenze quotidiane e per la coltivazione dei campi.
Questi aspetti hanno accresciuto la consapevolezza verso un approccio al fashion che non trascuri l’aspetto morale, dando vita a un filone di moda ecologica e sostenibile che rispetti i tempi della stagionalità, concetto cardine dello “slow fashion”.
Ora mi chiederai, come posso partecipare a questa rivoluzione e modificare le mie abitudini? Te lo spiego qui sotto, continua a leggere!
Passa in rassegna l’armadio e valuta ciò di cui hai bisogno realmente
Scandaglia il tuo armadio e valuta i tuoi prossimi acquisti sulla base di quello che hai già. Per un guardaroba cool, infatti, non hai bisogno di tanti pezzi, ma di quelli giusti sui quali investire. Ti suggerisco di fare una ricerca dei brand che abbracciano l’abbigliamento sostenibile e lavorano con metodi etici, ora ne stanno emergendo alcuni molto interessanti!
Se non puoi fare a meno di cedere a capi che attraggono il tuo interesse, non farti sedurre dall’acquisto d’impulso, soprattutto online, ma cerca un pezzo originale, magari al mercatino dell’usato, così da agevolare il riuso e il riciclo.
Questi sono solo alcuni dei gesti che puoi fare per dare il tuo contributo alla moda sostenibile e conferire un senso più etico alle tue scelte di stile.