L’estate è sempre stata un periodo felice, per me. Forse perché nata nel mese di Agosto, mi sono sempre sentita appartenere a questa stagione che associavo all’idea di libertà, di spensieratezza, di gioco, ma soprattutto, di creatività. L’estate è il mio periodo creativo per eccellenza. Come se il sole mi ricaricasse le pile e mi riempisse di energie e idee propositive e, scoperta la mia passione per il cucito, quello estivo è subito diventato il mio periodo di massima produzione sartoriale che, all’inizio, si è manifestato nel riciclare vestiti usati. Con due soldi in tasca, e un sacco di buone speranze, tutte le settimane cercavo (e ancora provo) di non mancare all’appuntamento col mercato cittadino, fonte enorme d’ispirazione, nonché principale fornitore per le mie sperimentazioni con ago e filo.
I miei bottini preferiti erano gli abiti oversize. Maglie, gonne, abiti enormi, spesso in ottime condizioni e griffati, che potevo tagliare e rimodellare a mio piacere, recuperando stoffa, applicazioni, bottoni e cerniere. Insomma, ho sempre amato riciclare vestiti vecchi e fare upcycling, già da prima che diventasse un trend. Animo green, since 1993!
Con il riciclo creativo abiti usati sono riuscita a creare il mio stile personale
Man mano che si impara a cucire, e che questa piccola arte diventa parte di noi, i nostri occhi si fanno capaci di scorgere le potenzialità di un tessuto, o di un capo, là dove la maggior parte delle persone non vede che un indumento troppo grande o rovinato. E’ una risorsa enorme, da non sottovalutare. Con la macchina da cucire ho sempre la sensazione di poter fare qualsiasi cosa.
E quindi compravo, scucivo, stringevo, sostituivo, aggiustavo. Una buona parte del mio guardaroba di qualche anno fa, era costituito da indumenti recuperati e sistemati.
Con un po’ di fortuna e tanta pazienza, riuscivo anche a scovare scampoli di tessuto a prezzi stracciatissimi. Ricordo la gioia dell’aver realizzato uno dei miei primi mini dress, con una spesa di soli 2 euro per uno scampolo in cotone floreale e l’entusiasmo di poter uscire di casa consapevole di indossare qualcosa di unico, introvabile, che mi rispecchiasse e mi rappresentasse al 100%.
Il bello dell’estate è che ci vestiamo con abiti più leggeri e tendenzialmente meno impegnativi, tessuti freschi e dalla mano morbida e delicata sulla pelle. I modelli si fanno frizzanti e sbarazzini, la quantità di stoffa necessaria si riduce, spesso, al minimo indispensabile.
Complici le giornate che si allungano, la lunga pausa dagli impegni scolastici e magari anche le ferie dal lavoro, è il periodo perfetto per sperimentare, tagliare, rimodellare. L’estate scorsa ho creato uno dei miei top preferiti partendo da una blusa in pizzo taglia XL. Una di quelle canotte da signora, dal taglio dritto, di un bel tessuto, ma che non avrei mai comprato né indossato per gusto personale. Un vero peccato rinunciarci!
Come riciclare vestiti fuori moda? Con un po’ di creatività e la vostra macchina da cucire!
Qualsiasi grande impresa inizia sempre da piccoli gesti, proprio come riciclare abiti usati.
Rammendare uno strappo, arricchendo il capo con delle patch in tessuto a contrasto.
Impreziosire un top un po’ anonimo applicando dei nastri in pizzo o dei volant in tessuto.
Stringere e accorciare quella gonna che nostra madre indossava da giovane, tanto bella ma forse un po’ larga, e troppo lunga, per il nostro stile. Recuperare i nostri jeans preferiti, irrimediabilmente consunti sulle gambe, ma perfetti come pantaloncini. Trasformare una camicia oversize in un kaftano, perfetto per gli eventi sulla spiaggia o recuperare quell’abito in maglina un po’ troppo stretto, trasformandolo in un cardigan per le serate più fresche.
Insomma, con la giusta dose di pazienza e creatività, non c’è niente che non possa trasformarsi e prendere forma con la nostra macchina da cucire.
Se anche voi vi state avvicinando alla filosofia del riciclo vestiti fai da te e alla moda sostenibile, continuate a seguire la vostra passione e, chissà, magari un giorno potrà diventare qualcosa di più, proprio come è successo a me.